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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

“Contro il terrorismo e la violenza 
la potenza della penitenza”

Comunicato stampa del Superiore Provinciale, Padre Antonio Rungi
Giovedì
22 aprile 2004, ore 12,10

Suggerisce “una giornata di digiuno tra tutti i credenti delle varie religioni perché il mondo possa riconquistare il dono della pace e della serenità”, è quanto scrive padre Antonio Rungi, teologo moralista della Campania, per “ridare slancio ai rapporti interreligiosi che registrano una certa difficoltà, anche per l’attuale crisi internazionale”.
“Una giornata di penitenza condivisa da tutti i credenti delle religioni monoteistiche e dagli uomini di buona volontà potrebbe significare un tentativo di riavvicinarsi tra i vari popoli e nazioni. Certamente –precisa padre Rungi- una giornata di digiuno potrebbe significare e dire qualcosa a chi ha la possibilità, come nei paesi del benessere di mangiare ogni giorno e in abbondanza, rispetto ai paesi dove il digiuno è d’obbligo per mancanza dell’essenziale; ma il concetto che deve passare è quello della condivisione della sofferenza particolarmente in determinati momenti difficili come quello presente. 
Con la guerra in atto in varie parti del mondo, e non solo i n Iraq, con il terrorismo sempre più pericoloso che si sta sviluppando nel mondo, con la difficoltà di capirci su tanti punti della vita quotidiana e del progetto complessivo della società, è necessario iniziare un cammino comune partendo da atteggiamenti che sono ricorrenti in tutte le religioni. Sia nel cristianesimo, che nell’Islam, come pure per l’Ebraismo, il digiuno è scelto come momento di conversione e attestazione di una volontà di rinnovamento personale e collettivo”.
Padre Rungi indica anche “la data di questo possibile digiuno contro il terrorismo e per la pace: sabato 1 maggio, festa del lavoro, che è una ricorrenza rispettata in tutto il mondo. E’ dal mondo del lavoro –conclude padre Rungi- che possono giungere indicazioni perché tutti i lavoratori del mondo costruiscano concretamente ponti di pace e solidarietà per debellare questa nuova piaga, che non aiuta nessuno a vivere serenamente e senza timori per le proprie ed altrui sorti”. 


Napoli 22 aprile 2004

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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