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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

“Contro il terrorismo e la violenza 
la potenza della preghiera permanente” 

Comunicato stampa del Superiore Provinciale, Padre Antonio Rungi
Martedì
20 aprile 2004, ore 12,35


“Contro il terrorismo unica arma per debellarlo nel mondo è la forza della preghiera”, è quanto sostiene il teologo moralista, padre Antonio Rungi, ordinario religioso dei passionisti della Campania e Basso Lazio. “Una preghiera –precisa il teologo- che vogliamo e dobbiamo condividere con quanti amano la pace nel mondo, che oltre ad essere cristiani siano anche musulmani, ebrei o appartenenti ad altre religioni”
E padre Rungi, molto allento alle dinamiche sociali del tempo presente osserva in modo critica, che “né la potenza delle armi, né quella dell’economia, né quella della politica può mettere freno al guerra in atto e che trova nel terrorismo una delle molteplici manifestazioni tragiche e dolorose per tutta l’umanità. E’ necessario ricorre alla forza delle fede nell’unico Dio, nella potenza della preghiera che tutti i credenti delle varie religioni elevano a Dio con semplicità di cuore e retta intenzione. Questa arma particolare va potenziata in tutte le comunità ecclesiali, islamiche, ebraiche perché produca il suoi effetti devastanti, capaci di cambiare il cuore e la mente di tutti e soprattutto di quelli che si pongono nella condizione di chi vuole il terrore, la morte, l’odio e la distruzione a tutti i costi. Nessuna vera religione e nessuna vera fede parte dal concetto che l’essere umano possa e debba essere soppresso fosse anche per una giusta casa. Al contrario, ovunque si trovano frequentemente appelli alla conversione, al pentimento, alla tolleranza, alla pace, anche se con accenti e sfaccettature diverse. Per tutti –conclude padre Rungi- corre l’obbligo specialmente in questi momenti particolarmente delicati per le sorti di interi popoli o di singole persone affidarsi alla misericordia di Dio e confidare nel suo aiuto e nell’intervento divino per sanare i conflitti odierni, che causano a tutti tanta sofferenza”.
Da qui l’invito che Padre Rungi rivolge a tutti i credenti “di una vera e propria postazione di preghiera permanente nei luoghi di maggiore sofferenza ed in particolare, oggi, nell’Iraq, dove maggiore è il bisogno di pace e di riconciliazione e perdono vicendendevole” 


Napoli 20 aprile 2004

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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