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Se tu fossi uno dei tanti personaggi della Passione
03 aprile 2004.


Riflessione Sabato 03/04/2004
Se tu fossi uno dei tanti personaggi della Passione
 cambieresti vita dopo quello che hai visto


In questi giorni si rivivono con maggiore emozione ed intensità i ruoli ed i personaggi implicati nella Passione di Cristo. Rileggendoli oggi in un contesto di immediata preparazione alla Pasqua ognuno di loro ha un valore e un peso specifico per aiutarci a camminare verso la Pasqua nel modo giusto ed appropriato. 
Una selezione dei personaggi si fa d’obbligo in questa riflessione alla vigilia della Domenica della Passione, Domenica delle Palme, e preludio alla Settimana Santa.
Ci vogliamo mettere in gioco, come fanno i bambini dei nostri giorni, facendo il gioco del “Se io fossi….farei”. Lasciamo ad ognuno ad inventare questo gioco spirituale in questo preciso momento della propria storia personale, ma qui propongo una mia interpretazione dei personaggi e della risposta che possiamo dare, nel contesto della Pasqua di Cristo, che è passione per la vita.

Se tu fossi Giuda, uno dei Dodici, che per denaro tradì il Signore, visto le conseguenze del suo gesto, tu non tradiresti Gesù, né ti toglieresti la vita pensando, così, di risolvere tutti i tuoi problemi, ma chiederesti perdono sinceramente
Se tu fossi uno del gruppo di Gesù, vicino al Maestro nell’orto del Getsemani, non sfodereresti la spada per colpire i tuoi avversari, pur per legittima difesa e per far fonte ad un’ingiustizia palese; ma deporresti tutte le armi per costruire un mondo di pace ed essere operatore di pace in ogni situazione, anche dolorosa.
Se tu fossi Pietro, il primo responsabile del Gruppo dei Dodici, non ti sbilanceresti più di tanto nel promettere mari e monti al tuo Maestro, contando solo sulle tue forze e mai sull’aiuto che viene da cielo; al contrario penseresti bene prima di impegnarti in qualche faccenda, ove è richiesto coraggio, coerenza e fedeltà fino a dare la vita, se ne è il caso; ma anche davanti al fallimento avresti l’umiltà di chiedere perdono e di ricominciare.
Se tu fossi Pilato, il Governatore della Giudea al tempo di Gesù, visto che viene condannato una persona innocente, non ti laveresti con facilità le mani per dire che la vicenda non ti interessa più di tanto, ma ti sporcheresti le mani e lotteresti per fa emergere la verità e la giustizia, difendendo la causa del giusto e non mandando a morte persone innocenti.
Se tu fossi Caifa, sommo sacerdote al tempo dei fatti, non coveresti nel cuore solo odio, risentimento, volontà di affermazione del potere ad ogni costo; ma serviresti dal tuo posto di comando, con umiltà, equilibrio, sapienza e bontà la giustizia e la verità.
Se tu fossi il Cireneo, che tornando dalla campagna fu costretto a portare la Croce del Signore, conosciuta la verità su quell’uomo condannato a morte, porteresti ben volentieri la croce al suo posto; o a limite gli daresti un mano per alleggerire il suo terribile peso in un momento di estremo bisogno per lui, che non era colpevole di nulla.
Se tu fossi la Veronica, la donna che asciugò il volto al Signore nel suo viaggio verso il Golgota, continueresti ad asciugare con amore il volto del Signore e non solo per un breve momento, ma per sempre; perché quel volto lo trovi continuamente impresso in quello dei tuoi fratelli, soprattutto se più poveri, deboli, abbandonati ed emarginati della Terra. 
Se tu fossi il Centurione, il soldato romano convertitosi ai piedi della Croce, riconosceresti in Gesù davvero il Salvatore ed il Figlio di Dio che si è incarnato e morto per noi, dimostrando una fede sincera e abbassando il tuo orgoglio davanti al grande dono della sua misericordia.
Se tu fossi Giovanni, il discepolo prediletto del Signore, sapresti comportarti come autentico scolaro, apprendendo dal divino Maestro gli insegnamenti utili per la vita e mettendoti continuamente alla sua scuola per acquisire il linguaggio dell’amore e della contemplazione.
Se tu fossi Maria, la Madre di Gesù, non abbandoneresti mai il tuo amato figlio, soprattutto nei momenti difficili della sua vita. Vigileresti su di lui e lo proteggeresti dagli sguardi cattivi con una vicinanza silenziosa ed un affetto, che va al di là delle circostanze e del momento.
Se tu fossi Nicodemo, “quello che in precedenza era andato di notte da Gesù e portò una misura di mirra ed aloe di circa cento libbre”, continueresti a manifestare la tua attenzione verso il Signore e ti renderesti utile in ogni situazione per il bene dei fratelli più bisognosi e in difficoltà, soprattutto nel momento di lasciare questa terra.
Se tu fossi Giuseppe d’Arimatea, discepolo nascosto di Gesù, saresti generoso nel concedere a chi è nel bisogno non solo i tuoi averi ed i tuoi beni terreni, ma ti porresti a servizio di quanto soffrono soprattutto prima, durante e dopo la morte corporale.

Ripassando in questi giorni le figure più emblematiche di coloro che hanno assistito alla Passione e Morte del Signore e l’ha vissuta direttamente, ognuno può trovare in esse le ragioni della riscoperta della propria fede, in un mondo come il nostro che ha bisogno di messaggi forti. E non a caso, proprio in questi giorni, prodotto da grande regista, Mel Gibson, è uscito anche in Italia il celebre Film “The Passion”, che racconta in modo veritiero e forse abbastanza cruento la Passione e Morte in Croce di Gesù. 
Un film che suggeriamo di vedere, senza pregiudizio alcuno, senza strumentalizzazione, ma semplicemente per avere un’ulteriore possibilità di rivivere la Passione di Cristo attraverso un’opera d’arte da tutti apprezzata e stimata, fatte le dovute eccezioni. 


Napoli 03 aprile 2004

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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