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Convento di Ceccano

 

Ceccano. Cittadinanza onoraria al passionista padre Luciano Scarfagna.

23 marzo 2004.


Comunicato stampa Martedì 23/03/2004

 Il 26 gennaio del 1944 è una data storica importantissima per Ceccano, un grosso centro della Ciocaria, in provincia di Frosinone. In quel giorno, nel pieno svolgimento della seconda guerra mondiale, fu rasa al suolo l’intera città, con circa l’80% delle abitazioni tutte abbattute 
Tra i luoghi simboli della cristianità e della devozione del popolo ceccanese fu distrutto anche il celebre ed antico santuario di Santa Maria a Fiume, ove si conservava un’antica, prodigiosa statua della Madonna. E fu proprio la statua a salvarsi dai bombardamenti, subendo solo pochi danni, mentre furono centinaia i morti e migliaia i feriti causati dalle fortezze volanti. La statua, all’indomani per precauzione fu trasferita nella vicina Badia dei Padri Passionisti, ove fin dal 1748 esisteva una comunità, istituita proprio dal fondatore dei Passionisti, San Paolo della Croce. I religiosi oltre ad accogliere la prodigiosa icona della Madonna, si prodigarono in tutti i modi per ospitare, nella riservatezza più assoluta, tanti civili, dando loro la concreta possibilità di salvarsi la vita. In questo periodo si avventarono sulle popolazioni provate dalla guerra e dalla fame, nella zona della Ciocaria, anche i soldati marocchini, che, come si sa, fecero strage di donne e bambine, lasciando il segno di un passaggio disastroso da un punto di vista morale nei confronti delle donne italiane. Per proteggere tante donne, i passionisti aprirono le porte della Badia ed accolsero tra le loro mura giovinette a rischio di violenza carnale da parte di un esercito che legittimava ogni cosa. Fu la salvezza per tante ragazze, che a distanza di anni, oggi nonne e bisnonne, sono grate ai religiosi per una speciale protezione avuta nei loro riguardi in un momento terribile della seconda guerra mondiale. 
Per ricordare questi tragici fatti e soprattutto per attestare alla comunità passionista di Ceccano Badia l’apprezzamento per l’opera svolta, in quella stagione di sofferenze e morte, l’attuale Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco, Antonio Ciotoli, ha voluto conferire la cittadinanza onoraria a padre Luciano Scarfagna, religioso passionista, della comunità di Ceccano Badia.
“La decisione dell’Amministrazione comunale di conferire questo prestigioso riconoscimento a Padre Luciano Scarfagna –si legge nella delibera comunale- scaturisce da una lunga ed attenta riflessione e prosegue il progetto di recupero e valutazione storica, che ha portato la nostra città ad essere insignita della Medaglia d’Argento al Merito Civile, per i fatti terribili e dolorosi che scuoterono la comunità ceccanese durante la seconda guerra mondiale specie nel biennio 1943-44. Padre Luciano Scarfagna testimone diretto di quei giorni ed artefice caritatevole della salvezza di tanti fedeli ceccanesi, con il suo gesto di accoglienza nei confronti delle centinaia di sfollati che trovano così rifugio tra le mura sicure del Convento Passionista della Badia di Ceccano, assicurò la salvezza a tanti –donne, uomini e bambini- minacciati dalla terribile crudeltà delle truppe marocchine”.
La cerimonia di conferimento, aperta da una seduta del Consiglio Comunale, si terrà giovedì, 25 marzo 2004, alle ore 11.00, presso la sala Auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale di Ceccano, sito in Via Gaeta.
Parteciperà a nome della Provincia dell’Addolorata ed interverrà per portare un saluto a nome di tutti i Passionisti, il superiore provinciale, padre Antonio Rungi.
Nel commentare questa scelta fatta dall’Amministrazione comunale di Ceccano, il Superiore provinciale si è dichiarato “particolarmente grato alla comunità civile ceccanese che, a distanza di 60 anni, si ricorda anche dell’opera silenziosa ed amorosa svolta dalla locale comunità passionista a favore delle popolazioni provate dalla guerra e dall’assurda violenza di coloro che dovendo essere i difensori del popolo italiano si trasformarono nei primi carnefici di donne, bambine e uomini approfittando delle loro persone e delle loro cose. Quella pagina terribile di storia locale ebbe solo una parziale attenuazione delle drammatiche conseguenze con l’impegno diretto dei passionisti del Ritiro della Badia che si prodigarono tutti per difendere i civili. Tra essi anche un superstite di allora, il padre Luciano Scarfagna, che giustamente è stato indicato come la persona meritevole del riconoscimento della cittadinanza onoraria in rappresentanza di tutti i passionisti che alla Badia si prestarono per sollevare il popolo dalle sofferenze e dai disagi di un’assurda guerra”.
Padre Luciano Scarfagna , fu Giacomo e Giuseppina Margheriti, è nato il 9 luglio 1921 a Paliano (Fr), Diocesi di Palestrina. Tra i passionisti entrò nel 1934 all’età di 13 anni. Il 5 dicembre 1938 a Pontecorvo (Fr) ha professato la regola di San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti e fondatore del Ritiro di Ceccano-Badia. Il 19 marzo 1946 fu ordinato sacerdote a Napoli. Primo parroco, nel 1966, della Parrocchia di Santa Maria a Fiume a Ceccano, ha vissuto con angoscia e terrore le sorti della seconda guerra mondiale a fianco dei ceccanesi. Da diversi anni risiede e vive nel Ritiro dei Passionisti di Ceccano-Badia, del quale è stato egli stesso Rettore. 
Una vita spesa per la comunità ceccanese, che giustamente, oggi, a distanza di tanti anni, gli riconosce la cittadinanza onoraria. 

Napoli 23 marzo 2004

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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