Missione
popolare dei passionisti a Piedimonte San Germano (Fr)
19 marzo
2004.
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Inizia domani
sera e si concluderà Domenica delle Palme la missione popolare in
preparazione alla Pasqua
che i padri passionisti terranno a Piedimonte San
Germano-Superiore (Fr), nella Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo.
Si
tratta di 15 giorni di intensa evangelizzazione che vedrà
coinvolta la Parrocchia Maria SS.Assunta, del centro storico del
Paese, nota per la chiesa costruita dal celebre architetto
“Perugini” ed ora dichiarata monumento nazionale, anche se
necessita di interventi urgenti, per le condizioni precarie in cui
si trova.
Il
parroco monsignor Giovanni Costantini ha voluto espressamente
questa missione popolare a distanza di 10 anni dall’ultima
tenuta dai Missionari del Preziosissimo Sangue. Ad animare la
missione popolare di questi giorni saranno i padri passionisti
Pierluigi Mirra (Direttore provinciale delle missioni),
Francesco Minucci e le religiose A.M.P. Fedora Fuoco e Sandra
D’Agostino.
La
tematica della missione è “Ripartire da Cristo per un nuovo
cammino di comunità”. La parrocchia di Piedimonte San
Germano-Superiore conta 1200 abitanti; mente la parrocchia di San
Germano-Inferiore conta circa 3500 abitanti.
Qui
la santa missione popolare si svolgerà nel mese di novembre 2004.
Guida tale comunità parrocchiale Don Libero Carcione.
Piedimonte
San Germano è conosciuta per le note vicende belliche
dell’ultimo conflitto mondiale, quando fu rasa completamente a
solo, essendo prossima alla linea Gotica, vicino all’Abbazia di
Montecassino. Ricostruita quasi totalmente, oggi è un importante
polo industriale per la presenza della Fiat di Cassino, che ricade
proprio sul territorio comunale di Piedimonte.
La
popolazione di questa cittadina del Lazio è eterogenea, con pochi
abitanti originari del luogo. Si tratta di una comunità
diversificata per religione, cultura, provenienza e tradizioni con
i relativi problemi.
In
questa realtà socio-religiosa si calerà l’opera di missionari
passioni, in 15 giorni di missione popolare, per rianimare il
settore spirituale e pastorale, che pure è garantito, con buoni
frutti, dai sacerdoti del luogo e da un istituto femminile
di vita consacrata, le Carmelitane Teresiane.
Ecco
in sintesi la carta d’identità di questo centro ben noto nel
frusinate ed oltre.
Comune
situato a 45 km a Sud-Est della città Capoluogo di Provincia che
è Frosinone , a 107 metri sul livello del mare e con
un’estensione di 17,36 kmq. Il suo nome ha origine da varie
antiche espressioni: Pesmons, che fu il nome di Piedimonte quando
era una città romana; Oppidum Pesmons, oppure Oppidum Pedemontis,
per tutto il Medioevo.
Pesmon
deriva, con certezza, da “pes” e “mons”, che significa
“piede” e “monte”, cioè città ai piedi del monte nel
caso in questione del Monte Cairo.
Appartenuta
all'Abbazia di Montecassino, nel 1140 fu occupata per un periodo
dagli uomini di Ruggero II di Sicilia, tornando però ben presto
tra i domini del Monastero.
Durante
il Secondo Conflitto Mondiale, la città fu rasa completamente al
suolo e pertanto sono ormai scomparse quasi del tutto le
testimonianze del passato.
Come
Cassino, Piedimonte San Germano ha avuto la forza e la grandezza
di rinascere passando da una civiltà all’altra, anche quando si
è trattato di rinascere dalle proprie rovine.
Il
primo importante passaggio avvenne dalla civiltà latina a quella
cristiana, il secondo passaggio ci fu con la seconda guerra
mondiale, con la ricostruzione che ha comportato il passaggio
definitivo e finale dalla cultura agricola e artigianale, alla
cultura industriale e post industriale.
Tuttavia,
numerosi reperti archeologici, prevalentemente epigrafici, sono
stati rinvenuti sul suo territorio.
Si
ricorda il castello di Piedimonte che oggi esiste solo nella
memoria storica. Più volte distrutto è stato spazzato via dal
suolo, dai bombardamenti del 1943/44. Oggi non rimangono che poco
più dello stipite di una porta ad ogiva e qualche brandello di
muro.
Tra
i luoghi di culto, ricordiamo: la parrocchiale di Santa Maria
Assunta in Cielo (XV sec.), la chiesa di San Nicola, con un ampio
piazzale antistante la facciata d'ingresso e la chiesa di Sant'Amasio,
il santo che nel 337, per predicare il vangelo di Cristo, fece
sosta nel centro, ove operò alcuni miracoli, onde gli abitanti,
dopo la sua santificazione lo proclamarono loro patrono con festa
il 23 gennaio.
Tra
le tradizioni religiose locali ricordiamo il pellegrinaggio a
piedi fino al santuario della Madonna di Canneto a Settefrati, una
delle manifestazioni religiose sicuramente più suggestive della
Ciociaria. Tra i luoghi simboli, ma anche della conservazione
della memoria storica c’è da vedere: la Chiesa
parrocchiale di S. Maria Assunta a monte; la Chiesa di S. Nicola;
i resti del Castello medievale, la Chiesa di S. Maria Assunta a
valle; la Chiesa di S. Nicola, la Chiesetta di S. Amasio, i
reperti archeologici di ville romane
Napoli 19 marzo 2004
Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it
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