Agenzia SIR 20/09/2002
CHIESA E MEDIA: CARD.DANNEELS (MALINES-BRUXELLES), "ACCETTARE IL RISCHIO DI SBAGLIARE"

"I media non sono più nella società, sono la società: non ne registrano la temperatura ma la determinano. La Chiesa, prendendo coscienza di questo, accetta le loro leggi e regole non per subirle ma per cogliere occasioni e momenti pubblici in cui comunicare il messaggio cristiano". Il card. Godfried Danneels, arcivescovo di Malines-Bruxelles, ha iniziato così il suo intervento al colloquio "Comunicare la fede nella cultura dei media in Europa" in corso ad Aix en Provence per iniziativa del Comitato episcopale europeo dei me edia (Ceem). Dopo aver messo in evidenza le differenze tra i criteri dei media e quelli della Chiesa in tema di comunicazione, il cardinale ha aggiunto: "I cattolici sono una minoranza che, diversamente da altre, non sempre vede riconosciuto il proprio diritto, tuttavia, andando oltre complessi di inferiorità e rivendicazioni anche legittime, questa minoranza sperimenta e comunica la forza del vangelo". Questo è il motivo per cui, ad avviso del cardinale, è importante che i cattolici "siano presenti nei dibattiti sui media con la cultura del confronto piuttosto che con quella dell’affermazione. Essi sanno che in quei momenti non sono chiamati a convertire ma ad offrire parole di fiducia e di speranza. Quindi devono essere disposti a correre il rischio di sbagliare piuttosto che chiudersi nel silenzio, devono inoltre testimoniare la freschezza della fede e dire sempre la verità". Concludendo l’intervento, il porporato ha indicato in Internet il luogo "in cui la comunicazione interattiva è più rispondente alla sensibilità e alla competenza della Chiesa". Domani interverrà il cardinale di Parigi Jean-Marie Lustiger sul tema "La sfida per la Chiesa nei media audiovisivi: esperienze ed attese".

Agenzia SIR 20/09/2002
EUROPA: MONS. C.HOLLIS (CEEM): "LA CHIESA CATTOLICA NON È IMPREPARATA ALLA SFIDA DEI NUOVI MEDIA"

"La Chiesa cattolica, abituata ad esprimersi con lo scritto e con le immagini non si sottrae alla sfida delle nuove tecnologie e, richiamando il suo patrimonio, ha già incominciato a riflettere ed a operare nella nuova realtà dei media". Così mons. Crispian Hollis, vescovo di Portsmouth e presidente del Comitato episcopale europeo dei media (Ceem), ha aperto oggi ad Aix en Provence il colloquio sul tema "Comunicare la fede nella cultura dei media in Europa". "Come sempre in passato - ha detto il vescovo - la Chiesa entra con fiducia in un mondo complesso ed a volte ambiguo con la consapevolezza che, con il raccontare, l’esperienza di fede può arricchire ed arricchirsi". All’origine di questa scelta è una riflessione sul "difficile passaggio che oggi in Europa sta vivendo il cristianesimo anche per il forte influsso dei nuovi media sulla mentalità e sulle scelte delle persone e delle comunità". Mons. Hollis non ha nascosto preoccupazioni e difficoltà ma ha aggiunto che "la cultura dei media è ancora sensibile alle testimonianze di fede personali e comunitarie". A motivo di questo la Chiesa deve "aiutarla a fare dell’immagine non una finzione che si sostituisce alla realtà, non una rappresentazione sommaria ma un cammino per giungere alla realtà nella sua profondità, al di là del visibile". Al colloquio sono presenti circa 100 esperti di comunicazione sociale di diverse Chiese europee. Oggi e domani interverranno, tra gli altri, il cardinale Danneels, arcivescovo di Malines-Bruxelles, Jean-Mari e Lustiger, arcivescovo di Parigi. La delegazione italiana è guidata dall’arcivescovo di Bari, mons. Francesco Cacucci, presidente della Commissione CEI per le comunicazioni sociali.