23/12/00 - Biblioteca dei Passionisti di Napoli - Inaugurazione della nuova sede

Intervento di Mons. Ciriaco Scanzillo
(Presidente Associazione dei Bibliotecari Ecclesiastici Italiani)

Il ruolo della cultura   -   Il popolo e la biblioteca

mons. Ciriaco ScanzilloIl popolo e la biblioteca
Se noi pensiamo ad una biblioteca dove sono conservati i libri e questi libri sono visti e studiati solo dai padri che sono i possessori della biblioteca, noi abbiamo sbagliato strada. La biblioteca esiste per la cultura del popolo e poiché il Vangelo è una fonte di predicazione per gli altri ecco il motivo che la biblioteca deve essere una realtà che serve al bene degli altri.
La domanda che deve porsi il superiore di una biblioteca è: quale contributo diamo alla elevazione del nostro popolo? Questa biblioteca che noi possediamo è una biblioteca di cui c’è la fruizione? Vengono qui a leggere? O meglio leggono da solitari oppure vengono invitati per stare insieme per capire il contenuto del libro e quindi, dico cose che forse qualcuno già sa: Napoli in questo momento è impegnata per la beatificazione del cardinale Sforza.
Che cosa è questa beatificazione? E’ il desiderio che salga agli onori degli altari un arcivescovo che è stato a Napoli dal 1865 al 1877. Voi direte che epoca è questa: è un’epoca interessantissima, l’epoca aurea dell’Arcidiocesi di Napoli, perché Sforza aveva una forma mentis (ricordo che è nato a Napoli ed è morto a Napoli) che gli portava a dire che per risolvere i problemi cristiani, i cristiani devono stare insieme. Infatti riunì 37 vescovi dell’Italia meridionale per prepararli al Concilio Vaticano I. Quando arrivò a Napoli trovò un movimento culturale ed egli lo incrementò e, per dare la possibilità agli studiosi di essere efficaci nel denunciare i mali dell'‘800 disse ai laici e ai sacerdoti in modo particolare: mettetevi insieme, riunitevi. Fu così che sette sacerdoti napoletani fondarono la prima rivista internazionale, la rivista si chiamava "La scienza e la fede". Questa rivista fondata a Napoli fu una rivista a cui collaborarono alcuni Gesuiti che poi si staccarono e nel 1849 fondarono a Napoli "La Civiltà Cattolica".
Questo cardinale aveva avuto questo senso di mettere insieme le persone e nel documento consegnato al Vaticano I sul tema la riforma della chiesa locale dice nella lettera di presentazione una espressione molto bella: viviamo in un tempo in cui le intelligenze individuali sono incapaci di conoscere i problemi. Abbiamo bisogno che i vescovi si mettano insieme perché con un team, cioè collegialmente, sgominino i problemi. E’ stato pubblicato da poco un libretto dai vescovi francesi: come proporre oggi la fede.
Dicono a pag. 20 di questo libretto che oggi perversa l’individualità. Un grande filosofo napoletano, Benedetto Croce, dice che l’Italia meridionale e Napoli non hanno avuto l’esperienza dei comuni toscani e lombardi ma invece hanno avuto soltanto l’esperienza di essere governati da Re i quali pensavano al posto del popolo, l’individualismo regnava sovrano. Ecco perché diceva Benedetto Croce: un popolo che si muove da sé è un popolo civile, è un popolo che legge, è un popolo che studia, è un popolo che si riunisce, ecco la grande missione che hanno le parrocchie.
Attraverso la cultura cristiana, religiosa, civile, attraverso il confronto, attraverso la promozione delle biblioteche (ne abbiamo censite da poco nell’annuario 1500 ma ce ne sono ancora di più) ebbene queste biblioteche se sono aperte al pubblico, se hanno una grande fruizione, possono dare un grandissimo contributo per la stessa civiltà. Io mi auguro che questa biblioteca sia aperta ma sia anche una biblioteca non di conservazione ma una biblioteca che sia l’occasione per riunire le persone, per aiutarle a parlare, a rendersi conto dei problemi e per progettare.
In un documento ultimo sulla formazione permanente del clero si dice espressamente che la grande finalità a cui deve andare la nostra cura pastorale deve essere quella di avere delle persone che progettano. Diciamo la verità, i nostri cristiani delle parrocchie progettano? Si rendono conto che ci sono dei problemi e si mettono insieme per studiare quali sono questi problemi? Ecco quindi il grande contributo che la biblioteca intesa in senso plenario dà veramente la civiltà del popolo.
Io faccio questo augurio.
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